27 mar 2023

BELTANE

CELEBRAZIONE GUIDATA DA
VEGA ROZE




EVENTO ANNULLATO


La festa di Beltane cade il primo di maggio e presso i celti indicava l'inizio dell'Estate. Essa prendeva il nome da Bel, Belenus l'Apollo celtico, signore della luce primordiale e del fuoco originario, che proprio in questa circostanza veniva rinnovato dei Druidi nel suo aspetto sacro, ispiratore e purificatore. Era una grande festa celebrata all'aperto nei campi, nei boschi, che salutava con gioia l'avvento della Bella Stagione, in cui la vita esplodeva nel rigoglio della Natura e nel risveglio dell'energia cosmica. 

Festa dunque legata a quelle forze Vitali che non accettano costruzioni innaturali e che quindi hanno bisogno di manifestarsi in momenti cruciali per evitare che tensioni e nodi scoppino in circostanze non opportune. Tutte le feste antiche sono appuntamenti con le forze cosmiche che devono essere incontrate nei momenti opportuni e ordinate e distribuite in un sistema equilibrato. La festa di Beltane ovvero della vita non poteva non essere legata all'Eros, fuoco sacro primordiale nella sua modalità essenziali, auspicio di potenza, di fertilità e di fortuna, di rinnovamento ed immersione nella fonte della rinascita nel grembo della Grande Madre signora delle forme universali. 

I fuochi di Beltane, sparsi nei boschi, presso le fonti, erano alla manifestazione del Fuoco, nel suo connubio con la Terra nel momento del suo rigoglioso sviluppo pieno di promesse formative. 

Una tale festa, in linea di principio solare finì dunque per essere posta sotto l'egida della Dea, depositaria del segreto della vita e del caos da cui Essa scaturisce. 

E questo avvenne non solo presso i Celti, ma anche a Roma dove in questo periodo venivano celebrati i Floralia in onore della dea Flora, matrona del "fiorire" della vita e della vita stessa in cui erano protagoniste e officianti le prostitute. Ma poiché la Dea non può essere limitata nella sua manifestazione, e ha sempre unificato in sé caratteristiche della vergine che della prostituta, i Romani pensarono di far cadere in questo periodo anche la festa di Bona Dea, divinità a casa e severa signora delle selve e degli animali e dalle cui celebrazione erano rigorosamente banditi gli uomini.

Non a caso quindi il mese di maggio è rimasto dedicato alla Dea sotto il nome di Maia, madre di Apollo e Diana, del Sole e della Luna, luminari ordinatori del tempo cosmico nati dal buio del suo ventre. 

La sopravvivenza di questa tradizione nel Medioevo fu notevole sotto il nome di Notte di Valpurga, notte in cui le cosiddette streghe, adepte dell'Antica Signora del Gioco, sfidavano le persecuzioni di fanatici intolleranti per rinnovare l'Antico culto. 

Una volta questa era la vera Festa della Donna dei suoi misteri e della sua libertà. Ai maschi Il coraggio e la capacità di conoscere attraverso il ventre femminile una delle modalità del Fuoco. (tratto da:"Il Ciclo dell'anno" di Find Druwid)

Prepariamoci dunque a celebrare tra fuochi e passioni la vita che esplode e ci travolge.


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Info:
ASS. CULT. OLTRE IL VELO
☎ 030.220352
assoltreilvelo@gmail.com

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INTERVISTA A SALVATORE BRIZZI AL VELO DI MAYA